lunedì 17 dicembre 2012

"Contro la legge"


Altro confronto fra un originale (Zagor 35, "I Ricattatori") e la copertina riproposta dalla "Ristampa Storica a Colori" di Repubblica (nr. 16, "Contro la legge").
Il confronto fra le due versioni si caratterizza principalmente nell'inquadratura scelta, parzialmente obbligata dal formato della pubblicazione.
Nell'originale abbiamo quasi un primo piano di Zagor, che appare più ravvicinato, al centro della scena e, per questo, incompleto (mancano i piedi, che non sono visibili).
Ancora più incompleto il malcapitato che viene sostenuto dallo Spirito con La Scure: la sua figura termina poco dopo la vita.




Nella nuova versione invece tutta la scena viene "spinta" indietro. Zagor appare più lontano ed è ora completo, il secondo personaggio acquista le gambe e anche lo sfondo cambia leggermente. Il ponte, più lungo, prosegue ora sulla sinistra. La parete rocciosa a sinistra è stata completata (ne vediamo la sommità) e anche quella sulla destra è stata ritoccata, alzandola un po' rispetto all'originale. L'effetto è ora un po' più drammatico, anche se Zagor non è più al centro della scena e, a ben guardare qualcosa stona: il volto di Zagor appare teso nello sforzo di sostenere il malcapitato, ma la direzione della corda e la postura di questo fanno supporre che Zagor sia invece stato colto in un'attimo in cui non sta ancora esercitando poi tutto questo sforzo (un attimo dopo la corda sarebbe stata verticale e allora si che tutto il peso si sarebbe fatto sentire).




Altro piccolo particolare curioso: la mano sinistra del malcapitato si sovrappone alla parete di roccia per un tratto, mentre nell'originale era del tutto fuori dalla sagoma. Piccolo ritocchino anche qui.
Alla prossima.

venerdì 7 dicembre 2012

La storia del lupo


Mi soffermo oggi sulla copertina del numero 21 di Zagor Repubblica, dal titolo “Negli artigli del mostro”.

La storia originalmente apparve su Zagor nr. 49 (“L’uomo lupo”) e prima ancora nell’edizione a striscia, il volumetto nr. 53 della “collana lampo” che, curiosamente, riportava lo stesso titolo di Repubblica di oggi.

Per la copertina, una delle più belle ed evocative della serie, Ferri scelse per una inquadratura classica, con l’eroe in primo piano ed il mostro, minaccioso, sullo sfondo alle sue spalle. La già molto bella copertina dell’edizione a striscia venne riproposta anche per l’edizione in formato “gigante”, e qui si optò per mantenerne inalterata l’inquadratura, ritoccando solo leggermente le posture di Zagor (il braccio sinistro, in particolare) e del mostro, che appare leggermente dimagrito. Per ovvie ragioni, dovute al passaggio dal formato a striscia (a sviluppo orizzontale) a quello “bonelliano” gigante, che si sviluppa maggiormente in verticale, ecco che all’eroe spuntano inoltre le gambe (l’inquadratura precedente si fermava a poco più del mezzobusto) e tutta l’inquadratura risulta più ravvicinata, per effetto della riduzione di spazio in orizzontale attorno alle due figure.

E veniamo alla cover di Repubblica… qui l’inquadratura scelta muta ancora, si decide di “spingere” un poco sullo sfondo i personaggi e di allargare la scena, arrivando a proporre una via di mezzo fra la cover originale e quella gigante. E a Zagor spuntano anche i piedi! Ce ne sono voluti di anni, ma siamo infine arrivati alla figura intera. 
Altri ritocchi riguardano l’estensione del paesaggio sullo sfondo sia sulla destra che sulla sinistra, nonché in alto, con il completamento dell’albero, mentre per la parte bassa, a parte le gambe di Zagor, si opta per una bella campitura nera che riempie senza dettagliare nulla. Per contro qualcosa viene eliminato: il tratteggio introdotto da Ferri per riempire il cielo (senza annerirlo completamente), viene sacrificato. A mio avviso questo comporta una leggera perdita di drammaticità della scena, accentuata dalla colorazione fin troppo chiara scelta (siamo passati da un notturno ad un tramonto, direi, a dispetto della luna piena gigante visibile nel cielo). Anche la posizione della luna, ora leggermente più centrale, riduce un minimo l’effetto drammatico della scena. Per bilanciare la ridotta drammaticità viene in aiuto la nebbiolina in primo piano, più marcata e visibile di quella dell’edizione originale, e la modifica della stessa in cielo (la striscia azzurra più in basso viene eliminata e se ne aggiunge una in alto, alla sommità della luna, che purtroppo poi scompare nel nulla).
Complessivamente la cover mantiene il suo fascino, ma perde il confronto con quella originale, almeno a mio avviso.

Vi propongo in ogni caso le tre versioni della cover per permettervi di giudicare:










giovedì 6 dicembre 2012

I'm back - cover Zagor Repubblica

Sono tornato... qualche impegno personale mi ha tenuto per un po' lontano dal mio blog, ma adesso è ora di riprendere gli argomenti in sospeso. Sto acquistando le ristampe di Zagor a colori pubblicate da Repubblica. Inizialmente erano previste trenta uscite, ora estese a cinquanta. Indubbiamente quelli che stanno ristampando ora sono i migliori numeri nati dall'accoppiata Nolitta / Ferri (senza dimenticare gli altri disegnatori, Franco Donatelli in primis, che in questi numeri è presente come un prezzemolino portando a compimento un numero impressionante di tavole, ma anche Franco Bignotti, autore all'epoca di numerosi episodi). Ebbene uno sguardo incuriosito mi è caduto sulle cover. Splendide cover di Ferri d'annata, però soggette a diversi ritocchini per il nuovo formato. Così ho deciso di segnalare le cose più curiose.

Partiamo da "La notte dei maghi" (originale Zagor 94 del 1973). Questa la cover originale (dal sito Bonelli):



e questa la cover del numero 38 della ristampa di Repubblica (sempre dal sito Bonelli): 




Come potete vedere (se volete potete anche fare da soli il gioco "scopri le differenze") sono stati fatti degli interventi: il personaggio con il coltello è stato abbassato e ridimensionato; a Zagor è stato "ricucito" il pantalone strappato; è stata eliminata una palma (a sinistra, in alto) e spostato il braccio a Zagor (il destro). Qualche ritocco anche alla spalla del personaggio in basso. La gamba destra di Zagor, ritoccata, “scompare” nel nulla e sembra troppo piccola. Tralasciando  la cosa più ovvia, ovvero la nuova colorazione, che a mio avviso smorza un po' l'atmosfera della tavola. Inoltre Zagor, dalla carnagione decisamente chiara, stride un po' con l'idea di personaggio perennemente esposto al sole che lo vorrebbe più abbronzato...

Alla prossima per qualche altra cover ritoccata da esaminare.